In the mood for…
“La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento.”
Sono questi i versi iniziali del brano che oggi vogliamo condividere con voi per la rubrica “In the mood for…”: si tratta di “Titanic”, brano di Francesco De Gregori pubblicato nel 1982 nell’omonimo album del cantautore romano.
La canzone fa esplicitamente riferimento alla tragedia del Titanic, nave da crociera partita con destinazione New York (USA) da Southampton (UK) il 10 aprile 1912, e naufragata solo 5 giorni dopo a causa di una collisione con un iceberg.
De Gregori parte da questa tragedia per fare una riflessione sulla struttura della società:
la separazione in diverse classi di viaggio rimarca la divisione sociale tra ricchi e poveri, tra persone che possono permettersi delle comodità e tra chi è disperato, così come descritto dai primi versi del brano.
In aggiunta a ciò, le differenze tra le varie classi sociali vengono rimarcate dalla diversa motivazione che ha spinto i passeggeri ad intraprendere, ahimè, quel viaggio: quelli più ricchi forse l’hanno fatto per mostrare il loro status sociale, mentre quelli più poveri per avere una possibilità di sopravvivenza (“Per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America”).
Come finì quel viaggio lo sappiamo tutti, ed è stata una fine che ha messo sullo stesso piano tutti i passeggeri, da quelli della prima a quelli della terza classe. Stesso concetto espresso da Antonio De Curtis, alias Totò, nella sua celebre poesia “A’ Livella”.
Il testo pieno di metafore e contrapposizioni viene accompagnato da una musica piuttosto allegra e d’ispirazione sudamericana, che contrasta di certo con l’atmosfera tragica della vicenda, ma che dall’altro lato tende a sottolineare le già citate differenze sociali.
Viene allora da chiedersi: la struttura urbanistica delle nostre città, dove quotidianamente si svolgono le nostre attività, come si pone rispetto alle divisioni sociale? Quanto del Titanic c’è ancora intorno a noi?
Lasciamo a voi la facoltà di rispondere a questa domanda, e nel frattempo vi auguriamo buon ascolto.