Storia.
XVIII secolo: arrivano i clowns.
Il clown bianco: il primo vero clown
«Il clown bianco […] non è altro che il primo vero clown, con il viso bianco, dall’espressione grave, dal portamento controllato, elegantemente vestito» (Renevey, 1985). L’attributo pleonastico “bianco” assume ragion d’essere solo in contrapposizione con l’augusto, il clown “rosso”, di cui parleremo nel prossimo paragrafo. Questa figura rappresenta un cambiamento sostanziale nel tipo di performance proposta dagli attori comici del circo.
I clown scendono da cavallo e «iniziano a dilettare l‟audience con “gioiose improvvisazioni che provocavano l‟ilarità degli spettatori”». Siamo nella prima metà del XIX secolo in Inghilterra, dove l’influenza dei fool e dei comici popolari ormai approdati a teatro si fa sentire (Nivolo, 2016): come afferma Fulgenci Mestres Betran, clown bianco in attività conosciuto con lo pseudonimo di Gensi, «[…] le tipiche orecchie rosse derivano da un personaggio dell’epoca elisabettiana che era un po’ infernale»2.
Joe Grimaldi
Una connessione artistica testimoniata anche dall‟attività di Joe Grimaldi (Clare Market 1778-Pentonville 1837), considerato uno dei padri del circo e del clown moderno. Come il padre Giuseppe, Joe Grimaldi proveniva dal mondo dello spettacolo popolare, quello delle fiere, delle piazze, le cui origini erano radicate tra gli zanni, gli imbonitori, i saltimbanchi e le pantomime (Pretini, 1988). «Egli vestì prima i panni di Arlecchino, divenne mimo, si trasformò e diede vita alla moderna maschera del clown», anche se, come abbiamo visto, il primo clown per definizione fu Thomas Kemp, anch’‟’egli attivo nello stesso all‟incirca nello stesso periodo, ma sulla sponda opposta della Manica.
In Francia, grazie a Clément-Philippe Laurent, il clown bianco moderno vede il suo compimento. Le caratteristiche del pierrot francese e del mimodramma si uniscono a quelle della pantomima acrobatica e del clown scespiriano: «agilità, ricerca della difficoltà, desiderio di fare meglio» mescolati a «humor morboso, infernali eccentricità, contorsioni inattese e volubilità narcisa» (Nivolo, 2016).
Successivamente il grottesco tedesco e la commedia dell‟arte italiana aggiunsero ulteriori ingredienti che furono rielaborati da diversi artisti tra cui James Clement Boswell, Little William Wheal, Candler (che ebbe successo negli Stati Uniti); Chadwick e il suo Nouveau Cirque, Adolphe Montero, i fratelli Nicolet e i fratelli Price, inventori del clown-musicista.
www.circo.it/laltra-faccia-del-clown, ultimo accesso domenica 19 febbraio 2017
Autore: Francesco DI Concilio
Editing: Francesco PennaNera