VISIONI CLOWN – Ep.2

Storia. Etnografia. Formazione.

Premessa: gli studi e le fonti

Gli studi storici sul clown non sono molti e la maggior parte fa riferimento alla pubblicazione al momento più completa a disposizione, almeno fino al 1945, anno della sua pubblicazione.

Si tratta del fondamentale testo dello storico del circo Tristan Rémy, I clown. Storia, vita e arte dei più grandi artisti della risata, citato più volte in un’altra opera fondamentale, questa volta di recente pubblicazione, che analizza la figura del clown come elemento liminale e anti-strutturale all’interno della società occidentale a partire dalla rivoluzione industriale: Enrico Nivolo, Antropologia dei clown. Percorsi rizomatici tra liminalità e antistruttura (2016).

Di quest’ultimo ci si è serviti sia come principale fonte indiretta del testo di Rémy – di difficile reperibilità nell’edizione italiana e parzialmente disponibile in versione digitale su Google Libri –, sia per impostare la parte storica a partire dal XVIII secolo, oltre che per i rimandi ad altre importanti testi sull’argomento.

Documenti preziosi sono senz’altro film e contributi video che hanno permesso di approfondire e chiarire alcuni punti che tratteremo, uno su tutti la pellicola di Fellini, I clown (1970), un film-inchiesta che ripercorre la storia dei re della pista, avvalendosi, anch’esso, del contributo dello storico francese, che compare nel film nelle vesti di “informatore” e mediatore.

Secondo Tristan Remy «il clown, di tradizione tutta recente, non ha antenati che di qualche generazione», poiché l’unico elemento che esso ha con i buffoni, i folli delle feste o i giullari di corte è la capacità di far ridere. Nonostante tale cesura, in questa affermazione possiamo intravedere, parlando di clown, una pista da percorrere per individuare gli elementi che, attraverso i secoli e con le inevitabili mutazioni e adattamenti, dalle tradizioni drammatiche e comiche dell’antichità, sono confluiti o riemersi nell’arte del clown contemporaneo.

Per cui, più che gli attributi comici, che nel corso della storia troviamo disseminati in tutto il bacino del mediterraneo sin dal VI secolo a.C., proveremo a seguire le tracce di alcune delle forme teatrali e rituali che sono entrate a far parte del bagaglio tecnico del pagliaccio, cosa che ne fa a sì un continuatore delle espressioni artistiche cui accennava Rémy, ma consente di intravedere capillari che attingono a epoche anche assai precedenti.

Ritroveremo, lungo il percorso, oltre al mimo e al pantomimo, le maschere e i personaggi della Commedia dell’Arte, fino ad arrivare agli acrobati a cavallo del circo equestre, che apriranno definitivamente la strada al clown contemporaneo e al nostro tentativo di quadro storico della sua affermazione.

Questa miniserie, prende spunto da uno studio del 2016 e qualunque contributo che possa arricchirla e renderla più complessa e interessante è benvenuto.

T. Rémy, I clown. Storia, vita e arte dei più grandi artisti della risata, trad. it. A. Panella, Robin Edizioni, Roma, 2006.

E. Nivolo, Antropologia dei clown. Percorsi rizomatici tra liminalità e antistruttura, Mimesis, Torino, 2016.

Autore: Francesco Di Concilio
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