Vaccini. Un’apartheid globalizzata

L’e-ditoriale di ErrareUmano

Esiste un modo veloce ed efficace per capire quanto l’umanità sia diseguale? C’è modo di capire dove si annida la povertà sul nostro pianeta? Con l’avvento della pandemia che ha colpito tutto il mondo potremmo rendercene conto con più facilità.

Secondo un articolo pubblicato su Nature una parte del mondo che non si è vaccinata. Non perché non lo voglia, sia ben chiaro, ma perché è impossibile per alcuni paesi del sud del mondo procurarsi i vaccini. A metà settembre del 2021 meno dell’1% della popolazione mondiale con un basso reddito è stata vaccinata.

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Iniziali di stagione

Editoriale Settembre 2019

Siamo in un’era di passaggio, un tunnel, un varco dimensionale, un valico, un ponte, un portale. Un passaggio da lì a qui, o da qui a lì, relativamente parlando, cambia poco. La sigla iniziale, la consapevolezza che dopo un’ora non sapremo dove ci troviamo, cosa fare, dove andare. Cosa guardare. Un momento liminale dove succede tutto o non si muove niente, matassa di indecisioni tra due versanti solidi e scoscesi di vita vissuta e prospettive immaginarie. L’istante in cui mettiamo in discussione noi stessi, può essere, gli altri, sicuramente, il punto di singolarità in cui il passato coincide nel presente e il tempo perde di significato. L’astro calante che scompare sull’orizzonte degli eventi, ma solo per comparire dall’altra parte. L’astro siamo noi. La fine coincide con l’inizio.

Tanti e diversi sono i modi di manifestarsi di questo stargate dell’esistenza, altrettante le maniere di definirlo: fine delle vacanze, rientro, fine di stagione (astronomica o lavorativa), anno fiscale, autunno caldo, vendemmia. Ma in comune tutte hanno un elemento: il passaggio, la Pèsach[i], vero o presunto, da uno stato ad un altro, come fossimo acqua in ebollizione o rugiada gelata. La questione è: quando accade veramente? Quando possiamo dire “è cominciato e ci sono dentro”? Di solito la risposta arriva troppo tardi, spesso nel bel mezzo di un altro passaggio di stato.

A un anno dal nostro e-sordio, le mani che si sono unite a scrivere la nostra piccola parte di storia sono aumentate. Si tratta di mani entusiaste che si esprimono con professionalità e coscienza, e che fino ad ora (e a partire da ora) disegnano (disegneranno) i contorni del mondo di cui abbiamo scelto di scrivere e (in attesa che gli accademici inventino un tempo verbale che includa presente passato e futuro) interpretare.

Guardare oltre. Forse è questo lo scopo di ogni nostro articolo, racconto o approfondimento. Lasciare che il testo funzioni da finestra per aprire la mente ad altre prospettive, idee o punti di vista. Salire al piano di sopra, scendere a quello di sotto o sollevare la tapparella dell’esperienza, e sapere che le sole cose che sono scontate sono per i saldi di fine stagione, appunto.

In un anno, immaginazione, musica, politica, arte, scienza e tecnica si sono intrecciate ad abbozzare il nostro codice genetico, ben lungi dall’essere completo. Altre se ne aggiungeranno a rendere la situazione serenamente complessa e stimolante.

Ogni tratto disegnato, ogni parola abbozzata, è un bassorilievo che va ad impreziosire il portale attraverso cui stiamo cercando di passare, lontano dal presumere la perfezione, o la verità facile. Si può dire che viviamo e lavoriamo, figli e figlie del nostro tempo, in un equinozio continuo, sempre in bilico tra le mezze stagioni dell’esistenza.

Non è certo una passeggiata, ce ne rendiamo conto. Ma, d’altronde, non c’è di cui preoccuparsi.

Errare è umano, e pure noi.


[i]       Nome della pasqua ebraica, letteralmente significa “passaggio”, appunto.

La redazione di ErrareUmano