– #11 Note a Margine –
L’ispirazione
Una storia d’amore, questa volta, di passione e di classi sociali in contrapposizione. Di ricco contro povero, di rozzo contro educato. Stiamo parlando, insomma, di Cime Tempestose di Emily Brönte.
Questo romanzo è stato pubblicato sotto lo pseudonimo di Ellis Bell nel 1847, solo un anno prima della morte dell’autrice, avvenuta a trent’anni a causa di una salute cagionevole e della tubercolosi. Cime Tempestose rappresenta a pieno il romanzo vittoriano e vale la pena leggerlo almeno una volta.
La canzone, l’artista
Dal punto di vista musicale, uno degli artisti legati a questo romanzo è senza dubbio la cantante inglese Kate Bush: il suo album di debuttò del 1978, infatti, contiene la canzone che l’ha resa celebre, cioè Wuthering Heights. Il mio primo ricordo di questa canzone è legato, ahimè, ad una pubblicità di una nota marca di gelati.
Ecco qualcuno che non ha paura di leggere, qualcuno che non ha paura degli scrittori e che non ha paura di trasporli… di fare da intermediario, di essere una porta tra il mondo dei libri e il mondo del rock.
The Kate Bush Story, BBC Documentary
La rete di stato britannica BBC ha realizzato un interessante documentario sulla figura di questa eclettica artista, del quale consigliamo la visione:
Kate Bush al debutto ha solo 20 anni, e di canzoni ne ha scritte già un centinaio. Da giovanissima studia sia danza che mimo e pianoforte, tutte espressioni artistiche che emergeranno a pieno nella sua carriera da cantante.
Kate deve il suo ingresso nel mondo discografico grazie a David Gilmour (voce e chitarra dei Pink Floyd), nonché alla sua particolare voce da soprano, che riesce a coprire un’estensione di tre ottave.
Oltre a Wuthering Heights, altri successi della cantante inglese sono Babooshka, Running up that hill (ripresa nel 2003 dai Placebo) e Don’t give up, in duo con Peter Gabriel.
Il testo
Il testo è una lunga confessione, o meglio una lunga richiesta di essere amata fatta da Catherine, protagonista del romanzo, a Heathcliff, suo fratello adottivo, apparentemente lontano da lei anni luce per classe sociale, comportamento, educazione e carattere. I due s’innamoreranno, vivranno un amore breve ma intenso.
Heathcliff, it’s me, I’m Cathy
I’ve come home, I’m so cold!
Let me in through your window.
Heathcliff, sono io, Cathy
Sono venuta a casa, ho tanto freddo!
Fammi entrare, sono alla finestra.
Il testo riprende a pieno le atmosfere del romanzo, a partire dall’atmosfera selvaggia delle brughiere inglesi al carattere impetuoso di Heathcliff; ad esempio, si fa esplicito riferimento al rapporto amore/odio tra i due protagonisti (I hated you, I loved you too – Ti ho odiato, ma ti ho anche amato), nonché al destino di Catherine (Bad dreams in the night they told me I was going to lose the fight – Dei cattivi sogni mi hanno detto che perderò la battaglia)
Sembra che le parole delle canzone siano state scritte dalla Brönte stessa, ma in realtà l’unica autrice è Kate Bush che, diciottenne, viene ispirata dalla mini serie della BBC del 1967, tratta dal romanzo stesso.
La melodia accompagna passo passo il testo, diventando più cupa e chiusa in alcuni tratti, ed aprendosi con una melodia di ampio respiro durante il ritornello.
Il singolo, pubblicato nel gennaio 1978, raggiunge la prima posizione in Gran Bretagna l’11 marzo dello stesso anno, conquistando un primato, ovvero quello di primo singolo scritto ed interpretato da una donna a raggiungere le vette della top-ten.
L’ascolto
Il video ufficiale, anzi si tratta di due video ufficiali, meritano entrambi di essere visti almeno una volta: emergono chiaramente le atmosfere a tratti spettrali del romanzo prima, della canzone poi, nonché gli studi di danza e mimo fatti durante l’infanzia da Kate.
Numerosi artisti hanno realizzato una cover di questa canzone. Ad esempio, Mia Martini ne ha creata una versione con testo italiano che ha suscitato, però, alcune perplessità, perché sembra che la traduzione sia stata fatta con un traduttore automatico.
Una tra le reinterpretazioni più riuscite è quella degli Angra, gruppo metal Brasiliano.
Vi segnaliamo anche questa simpatica versione swing della The Ukulele Orchestra of Great Britain: senza dubbio diversa dall’originale, ma proprio per questo degna di nota, perché ne è stata fatta una lettura nuova, ritmata, spensierata, allegra, ma senza snaturare o ridicolizzare il tutto.
Buon ascolto!
Autrice: Annarita N.
Cover design: Valerio Ichikon Salzano