Il nano da giardino (sì, l’astronomo!) è tornato e tornando mi ha chiesto: – Perché ringhi?
-Perché sono una tigre – ho risposto io.
Quello mi guarda, per niente convinto e aspetta la vera risposta, ammesso che ci sia.
Ci penso un attimo, poi trovo la soluzione:
– Ci sono! – dico – Ringhio perché sono arrabbiato.
– E lo fai di notte? – chiede lui.
– Sono un predatore notturno – rispondo io.
– Si, come no – dice lui e continua a guardarmi con l’aria di chi dice “A chi vuoi darla a bere?”
Poi mi dice: – A chi vuoi darla a bere?
Ci penso ancora un po’. Mi illumino e dico:
– Digrigno i denti davanti agli incubi per metterli in fuga e tornare a dormire, ammesso che non lo facessi già.
– Interessante – dice il nano – ma poco fantasioso.
– Ma come? – chiedo io incredulo – In questo modo non nuoccio a nessuno. Ringhio ma non mordo.
– Hai mai pensato – mi incalza ilnano, che in realtà non ringhi per non far entrare (come un cane da guardia), ma per non far uscire?
– Oh cavolo! – faccio io (che sono particolarmente devoto al cavolo) – vuoi dire che uso i miei denti come sefossero sbarre che non lasciano uscire parole che provengono dal pozzo del mio inconscio e che esprimono il mio reale stato d’animo rispetto a quello che mi succede attorno?
– Si. O che bevi troppi caffè – conclude il nano.
– Tutto qua? È una questione di caffeina o proteina? – chiedo al vento, poiché il nano è scomparso di nuovo.
Il vento si è messo a fischiare perché solo quello sa fare.
E io penso che per rilassare le mascelle devo restare di più a bocca aperta. Stupirmi di più, insomma, anche quando dormo.
– Bravo! – dice una voce.
– Nano, sei tu? – chiedo io.
Non risponde nessuno.
Normalmente mi sarei arrabbiato e avrei digrignato i denti.
Poi mi sono ricordato.
Apro la bocca, il vento ci entra dentro e fa un rumore come quando soffi in una bottiglia.
Allora scopro che di rabbia sipuò anche ridere, e ciò non fa altro che spalancare ancora di più la mia bocca.