Occhiali

Un racconto a quattr’occhi, o forse meno.

Chi non si è mai ritrovato in mano una stecca degli occhiali,  non potrà mai capire cosa ho provato in quel preciso momento.

I miei occhiali mi hanno abbandonato. Hanno esalato l’ultima visione graduata a discapito di un povero derelitto cieco quanto una talpa.

Mosso da grande sconforto ho deciso, mio malgrado, di scendere in strada alla ricerca di un posto dove poter salvare le lenti. La prima tappa è stata Boots (settore opticians).

Aspetto, fremo, gongolo per una veloce risoluzione del mio dramma personale e invece scopro che la simpatica signora che si è presa carico della mia salvezza ottica non ha la soluzione al mio problema.

“Sorry but it is impossible to fix it”. Niente da fare. Controllo in giro in cerca di un paio di lenti d’emergenza, ma niente. Non è possibile poter fare lenti in modo veloce senza la prescrizione di un medico. Non è possibile trovare un ottico di domenica. Non è possibile, punto.

L’unica possibilità è cercare altrove.

Seconda tappa: Specsaver.

Stessa risposta, stesso stato d’animo, stessi occhi da talpa. Lancio un’ occhiata ai modelli base, ma i prezzi non mi convincono. Più di 90 pound per un paio di occhiali di emergenza. Sono mezzo cieco, mica scemo. Esco.

Intestardito dalla mia tirchieria, mi imbatto in una insegna nera con scritta bianca. Mi avvicino (molto) per poter leggere ed eccone un’altra: Silverberg Opticians. Entro, aspetto di nuovo il mio turno e chiedo.

Il responsabile si fa carico dell’arduo compito e mi chiede di aspettare. Nel frattempo gironzolo tra le vetrine per farmi un’idea dei modelli, nel caso la riposta sia un ennesimo due di picche. Guardo la prima, la seconda, la terza vetrinetta.

Ho il vago presentimento di essere entrato in un posto di lusso.

Prada, Gucci,  Saint Laurent, Bottega Veneta, Chanel, Cartier, Hugo Boss.

“Mi ritrovo in una gioielleria”, penso.

Il distinto responsabile dopo il due di picche sicuramente mi propinerà un modello da 300 pound (lenti escluse). Ne uscirò più talpa di prima.

Arriva il fatidico momento, il distinto gentiluomo mi si avvicina e mi spiega che non c’è niente da fare. Le lenti sono andate nel paradiso dell’ottica. Non resta, per il commesso, che affondare il colpo con la sua offerta da venditore di auto di lusso a un povero ignaro compratore di utilitarie di seconda mano.

Invece no.

Colpo di scena. Mi offre di poter sopperire alla mia carenza visiva con un semplice modello base £39,95, lenti incluse. Pronte in meno di mezz’ora senza prescrizione medica. In via eccezionale, solo perché mi ritrovo a non poter distinguere nemmeno i connotati delle persone che mi si ritrovano di fronte. E il commesso deve averlo notato, sempre che sia stato davvero lui.

Ho accettato senza neanche pensarci e dopo meno di mezz’ora i miei occhi avrebbero ripreso a rimirar le nubi inglesi e le sfumature di grigio del paesaggio urbano di Liverpool.

Testo: Francesco PennaNera
Copertina: Valerio Ichikon

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