Per la colonna sonora di ErrareUmano di questo mese abbiamo scelto una canzone che, se ascoltata appena svegli, magari di domenica mattina, rallegrerebbe la giornata di chiunque.
Tutti e tutte l’abbiamo ascoltata almeno una volta nella vita, e almeno una volta fischiettata mettendola in testa in maniera irreversibile a chi ci stava intorno.
Ma, come spesso succede, dietro un tormentone sempreverde c’è una storia fatta di tradizione, cultura e contaminazione. “La cucaracha” non fa eccezione.
La canzone nasce in Messico come un corrido, ovvero come una ballata popolare utilizzata per esprimere un disagio sociale o diffondere notizie su quello che sta accadendo nel paese. Poi gli eventi storici la assorbono e la utilizzano per trasmettere i loro messaggi di libertà e rivoluzione, un po’ come è accaduto per la nostra Bella Ciao.
“La cucaracha”, da par suo, diventò una canzone simbolo della Rivoluzione Messicana e di uno dei suoi protagonisti e fautori: Pancho Villa. Una delle versioni della ballata, infatti, vede nello “scarafaggio” nient’altro che l’automobile del rivoluzionario, una Dodge Roadster, che era solito guidare con le braccia e le gambe fuori il finestrino, conferendole le sembianze di un’enorme insetto.
L’accezione rivoluzionaria della ballata è conservata dagli Inti Illimani, che vi proponiamo come sottofondo alla navigazione di questo mese.
Buon ascolto.