In The Mood For – Special #BlackLivesMatter
Venne soprannominato “Hurricane” per la foga che metteva nel combattere sul ring. Ma la canzone che Bob Dylan scrisse per lui non fu per le sue imprese sportive bensì per l’ingiustizia che subì e la condanna che dovette scontare alla Rahway State Prison, oggi East Jersey State Prison.
Rubin Carter detto “Hurricane” venne condannato a tre ergastoli nel 1967 con l’amico John Artis per il triplice omicidio avvenuto al Lafayette Grill di Paterson (New Jersey). Le uniche prove della colpevolezza furono le testimonianze degli avventori che dopo la sparatoria videro due uomini scappare con un auto bianca.
A Paterson è così che vanno le cose.
Hurricane – Bob Dylan
Se sei nero è meglio non farsi vedere per strada
a meno che non voglia accettare la sfida.
Il caso volle che quella notte, in giro per la città ci fossero Rubin e Artis con un’auto dello stesso colore e una pistola dello stesso calibro dei proiettili rilevati sulla scena del crimine.
Rubin professò sempre la sua innocenza e l’estraneità ai fatti. Scrisse un’autobiografia che spedì a Bob Dylan famoso per la sua sensibilità ai temi dei diritti umani e alle ingiustizie sociali. Fu così che Bob Dylan, dopo aver letto il libro, scelse di conoscere Rubin Carter e di dedicare una canzone alla sua causa.
Si, questa è la storia di Hurricane.
Hurricane – Bob Dylan
L’uomo che le autorità hanno accusato
per qualcosa che lui non ha mai fatto.
L’hanno sbattuto in prigione, ma un tempo avrebbe potuto essere
il campione del mondo.
“Hurricane” divenne la prima traccia dell’album “Desire” e venne cantata live da Dylan fino a che non venne scarcerato nel 1985.
Come può la vita di un uomo
Hurricane – Bob Dylan
essere nelle mani di qualche pazzo?
Vederlo evidentemente incastrato
non poterlo aiutare mi fa vergongnare di vivere in un paese
dove la giustizia è un gioco.
Dopo 19 anni di carcere si fece luce sulle accuse e le sentenze portate testardamente avanti per sole motivazioni razziali e secondo nessuna prova ragionevole se non la testimonianza ambigua di alcuni testimoni accorsi dopo l’evento. La canzone ispirò il film del 1999 “Hurricane – Il grido dell’innocenza” con Danzel Washington e ovviamente la canzone di Bob Dylan come colonna sonora.
Autore: Francesco PennaNera